Un tè nella Norvegia dei fiordi

fiordi Norvegia
Aurlandsfjord

Oggi vi voglio raccontare del mio viaggio di questa estate nella Norvegia dei fiordi e dei miei 🙂 La prima tappa del nostro viaggio, iniziato a Trodheim, è stata Lom, una cittadina della Norvegia del centro definita “il luogo ideale per introdurre il viaggiatore nella natura norvegese”. La cittadina era effettivamente molto carina, incastonata tra boschi e montagne, con una chiesa in legno (stavkirke) che risale al 1170. Lom è vicina allo Jotunheimen Nasjonalpark e al Galdhøpiggen, la vetta più alta del Nord Europa, che non abbiamo scalato perché il tempo è stato brutto. In compenso abbiamo iniziato la bellissima escursione di Besseggen, che sovrasta il lago glaciale Gjende… dico “iniziato” perché in cima, mentre stavamo per iniziare la discesa verso il lago, ci siamo trovati in una tormenta di neve, ghiaccio e acqua e siamo tornati indietro. La prima parte è stata bella, però! Bagnati e infreddoliti ci siamo riparati alla fattoria d’alpeggio Brimi Sæter, un luogo davvero suggestivo e complimenti allo chef per la cucina (scoprite la ricetta dei waffle norvegesi)!


Lasciato lo Jotunheimen Nasjonalpark, ci siamo avvicinati al primo fiordo del nostro viaggio, il Geirangerfjord, una conca sinuosa, sormontata da cascate (le più famose sono quelle delle Sette sorelle, del Pretendente e Del velo da sposa), dichiarata patrimonio Unesco. Il tempo non è stato clemente neanche questa volta e abbiamo deciso di proseguire subito l’avventura (peccato perché avevo trovato un posto che mi ispirava per prendere il )…

Siamo scesi più Sud, abbiamo attraversato montagne innevate dove la gente faceva tranquillamente sci di fondo a fine giugno, fino ad arrivare a Øvre Årdal, una cittadina alquanto sconfortante. Sembrava una città fantasma e la pioggerella continua non migliorava la situazione. Il titolare del camping dove abbiamo fatto base per le successive escursioni ci ha raccontato che l’economia della città si basava sulla vendita di parti in alluminio per l’industria automobilistica, ma con la crisi e la diminuzione della domanda di auto, si soffriva un po’ anche lì, in Norvegia. “Non è una vera e propria crisi, ma la gente sta più attenta e spende meno”. Così in pochi anni avevano chiuso pub e ristoranti, tranne quello cinese e una pizzeria/kebab d’asporto.

Ma torniamo al nostro viaggio nella Norvegia dei fiordi… Øvre Årdal è stato un ottimo punto strategico per visitare la chiesa in legno di Borgund, la stavkirke meglio conservata della Norvegia, la cittadina di Lærdal, rinomata per la pesca al salmone e alle trote, l’Aurlansfjorden (il fiordo che mi è piaciuto di più, forse anche perché c’era il sole), la turistica Flåm (sede del microbirrificio omonimo, di tanti negozi di souvenir, di un simpatico caffè dentro a un treno e di un spettacolare, ma costoso, mini itinerario in treno).

Attaccato all’Aurlansfjorden c’è il Nærøyfjord, l’altro fiordo norvegese dichiarato patrimonio Unesco. Secondo me, la cosa migliore per godersi i fiordi è arrivare con una bella escursione su un punto sopraelevato…

A metà strada tra Flåm e il Nærøyfjord ci siamo fermati a Undredal, villaggio famoso per i suoi formaggi, in particolare il Geitost, presidio Slow Food, che forse avete assaggiato a Cheese. Il Geitost (formaggio di capra) è sempre prodotto con latte di capra, ma lo trovate di due versioni: a pasta bianca (ottimo caprino) e a pasta scura, dal sapore caramellato.
Altro presidio Slow Food che abbiamo incontrato è stato il Pultost delle contee di Hedmark e Oppland, un formaggio antico e dal gusto particolare, grazie anche all’aggiunta dei semi di cumino. Lo producevano al Brimi Sæter e, in effetti, tradizionalmente il Pultost sarebbe un prodotto delle fattorie d’alpeggio.

Se si scende un po’ più a Sud si arriva all’Hardangerfjord e all’Eidfjord vicino a Bergen (se passate di lì non fate come ho fatto io, ma passeggiate un giorno in città, prendete una macchina a noleggio e via verso il fiordo!). Altri fiordi famosi e consigliati sono il Lysefjord, vicino a Stavanger, e i due fiordi delle Lofoten, il Trollfjord e il Vestfjorden.
E comunque, anche il fiordo di Trondheim non è poi così male 😉


Foto di ©Carlotta Mariani

Altri reportage sulla Norvegia:

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Comprare tè (e caffè) a Trondheim

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