Cocktail e tè, la mia esperienza alla Maison St. Germain

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Cocktail e tè. Come abbiamo più volte detto sono un connubio davvero interessante e sempre più ricercato nei migliori bar del mondo. Ne ho avuto conferma durante l’evento della Maison ST-Germain che mi ha permesso di incontrare 40 bar ladies da tutta Italia. Un’esperienza davvero unica!


cocktail e tèIn particolare loro dicevano che i cocktail a base di tè sono stati un vero e proprio trend dell’estate 2014. La tipologia più sfruttata è quella del tè verde, ormai però fin troppo inflazionata. Inoltre sottolineavano che il tè verde è troppo profumato e c’è chi preferisce sostituirlo con pu er giovani perché “più delicati”. Durante l’evento, divise a squadre, abbiamo provato anche noi a realizzare una nuova ricetta a base di tè, gin e liquore St-Germain (di cui parleremo poco più avanti) ma alla fine non ci ha convinto.
Continuerò però a sperimentare perché la questione è sicuramente intrigante…

Ecco la postazione della mia squadra e i nomi dei nostri cocktail dedicati a Edith Piaf:

I cocktail proposti dalla squadra verde

Ho accennato al liquore St. Germain… ne avete mai sentito parlare? Io sinceramente no prima di questo incontro ma dai social avevo visto che era molto diffuso negli Stati Uniti, in particolar modo a New York, patria dei cocktail bar e di tantissime nuove tendenze, così ho voluto approfondire e ho scoperto delle cose davvero interessanti…
Il St. Germain è un alcolico realizzato con fiori di sambuco raccolti a mano in tarda primavera (il loro momento di massima maturazione) sulle Alpi francesi. I fiori vengono poi fatti macerare con zucchero di canna (quantità bilanciata per esaltare e non coprire l’aroma naturale dei fiori) e distillati realizzando un liquore che il New York Times ha definito uno dei più interessanti ingredienti per cocktail degli ultimi decenni.
Sarà che ero già innamorata da tempo del succo di fiori di sambuco, ma questo liquore mi è piaciuto subito, dal primo sorso.

Altro particolare intrigante è il design della bottiglia in vetro scanalato, un po’ art déco. L’atmosfera che infatti vuole evocare questo prodotto artigianale è proprio quella della Parigi anni Venti, quella degli “anni ruggenti”, dei grandi artisti come Picasso, Dalì, Ezra Pound o Buñuel, quella di Coco Chanel, del can can e degli spettacoli al Moulin Rouge. Un periodo davvero unico per la moda, per l’arte, per la musica, per la letteratura. Un momento storico indimenticabile a cui si è voluto ispirare Robert Cooper, colui che ha introdotto il St. Germain sul grande mercato nel 2007.
A rendere più preziosa la bottiglia due elementi non da poco: l’anno di raccolta dei fiori e l’etichetta con il numero di produzione.

Il segreto del successo di questo liquore è il fatto che è molto versatile. L’aroma ha una base fruttata ma con intense note floreali. Al palato ricorda i frutti tropicali, la pera e il pompelmo.

Bartender all'opera

Vediamo se riesco a creare una nuova ricetta a base di St. Germain e tè… medito, medito e intanto buon tè tealovers!


St-Germain




                                

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