Per una salute di ferro

Marzo è il mese tradizionalmente dedicato alle donne e uno dei problemi di salute che accumuna il gentil sesso è l’anemia, un basso tasso di emoglobina nel sangue. Ci sentiamo deboli, stanche, siamo pallide, abbiamo giramenti di testa.


Mi è stato detto più volte che il tè diminuisce la capacità dell’organismo di assumere ferro dagli alimenti ma non ci volevo credere. Ho chiesto allora conferma alla dottoressa Carla Favaro, specialista in Scienze dell’Alimentazione all’Università Statale di Milano:”è vero che il tè, o meglio i suoi polifenoli, possono interferire”.

Nel cibo, il ferro è presente in due forme: quella «eme», facilmente assorbibile, contenuta in carne e pesce, e quella «non eme», presente negli alimenti di origine vegetale il cui assorbimento può essere influenzato dalla composizione dell’ intero pasto. Può essere infatti favorito sempre da carne, pesce oppure vitamina C ma, al contempo, può essere ostacolato dalla crusca dei cereali, dal calcio, da alcune proteine e, come abbiamo detto, dai polifenoli.

In una ricerca olandese del settembre 2000 si dice che se la dieta giornaliera è varia e ricca di alimenti conteneti ferro, i polifenoli contenuti in tè e caffè non influiscono più di tanto nell’assorbimento. Viene però consigliato di non usare queste bevande durante i pasti quindi niente paura 🙂

Ecco una lista dei principali cibi in cui è presente ferro (in 100 g):

– Fegato d’oca 50,53 mg;

– Cioccolato fondente 17,4 mg 😀

– Vongole 13,98 mg;

– Muesli 8,20 mg;

– Lenticchie 7,54 mg;


– Ostrica 6,66 mg;

– Farina di soia 6,37 mg;

– Coscia di pollo 6,25 mg;

– Ceci 6,24 mg;


– Seppia 6,02 mg;

– Pinoli 5,53 mg;

– Fagioli cannellini 5,49 mg;

– Fagioli borlotti freschi 5,00 mg;

–  Nocciole 4,70 mg;

– Arachidi 4,58 mg;

– Grano duro 4,56 mg;

– Mandorle 4,51 mg

N.B. Da notare che gli spinaci non sono in pole position come tradizionalmente si crede…


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