Tiramisù al matcha e cucina di Singapore da Pasta B a Milano

La cucina di Singapore a Pasta B

Qualche giorno fa un’amica mi ha proposto di provare Pasta B a Milano (via Hoepli 3). Non ne avevo mai sentito parlare e prima di dire sì ho curiosato sul loro sito. Nel menu ho visto una piccola carta dei tè con descrizioni molto dettagliate anche sulla corretta preparazione e mi sono convinta: andiamo!


Nel menu del Pasta B a Milano c'è il tiramisù al matchaAppena arrivata ho visto in bacheca la scritta “Dessert del giorno: tiramisù al matcha” e ho capito di essere nel posto giusto. Dove aver capito qualcosa di più sulla filosofia del ristorante, la storia e la cucina mi sono resa anche conto che quel tiramisù non era solo un segno del destino, una soddisfazione per i palati di chi, come me, non può vivere senza tè. Quel tiramisù era molto di più. Potremmo definirlo il simbolo della cucina di Singapore, stato e centro finanziario mondiale in cui convivono persone da ogni parte del mondo. Confina con la Malaysia, a metà Ottocento ha subito un’importante flusso di immigrazione cinese, durante la seconda guerra mondiale è stata occupata dai giapponesi e oggi è una meta molto amata dagli italiani (e non solo) sia per turismo sia per le opportunità di lavoro.

Ecco che torniamo al nostro tiramisù al matcha dove si uniscono le ricette e i sapori di Italia (tiramisù), Giappone (matcha) e Cina (luogo di nascita del tè). Lo stesso mix si ripropone tradizionalmente nella cucina di Sinapore e nella gestione del locale in cui troviamo orientali e italiani lavorare insieme per conquistare i nostri palati.

La cucina di Singapore a Milano da Pasta B

Pasta B fa parte di una piccola catena nata a Singapore nel 1989 quando la famiglia Han aprì un ristorante specializzato nei ravioli. Oggi contano tre locali nel luogo d’origine (The Original Shophouse 21 Neil Road, Chinatown; Palais Renaissance 390 Orchard Road; Bugis Village 159 Rochor Road), tre in Giappone (5-9-6 Ginza, Chuo-ku, Tokyo; 1-11-3 Gakuen Minami Tsukuba City, Ibaraki, Tokyo; 2551-1 Kitashiro Hakuba Village, Kitaazumi, Nagano) e uno in Europa, a Milano appunto.

I ravioli restano una delle specialità della casa anche in Italia. Sono fatti a mano insieme ai noodle dalla sorridente signora Keiko e se passate in via Hoepli la potete vedere intenta a impastare e a tirare. Buonissimi, ma mi hanno sorpreso anche gli spaghetti mantecati con burro di nocciola, mentaiko e alga kizaminori. Ecco che torna l’alternanza di culture, sapori, profumi e tradizioni di cui parlavano prima.

E potete accompagnare i piatti con una tazza di Genmaicha, di tè al gelsomino (Jasmin Chung Hao) o di Fancy oolong di Formosa proprio come si fa in Oriente. Secondo me è un’ottima abitudine 🙂


 

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