Da tanto non parlavo dei benefici del tè. Non l’ho fatto per due motivi:
1) mi dispiace vedere il tè solo come una “medicina”
2) di notizie ne girano tante, a volte anche contraddittorie e voglio evitare la confusione
Ora che è online la nuova versione del blog torno a parlare dell’argomento perché mi rendo conto che interessa a tantissime persone ed è quindi giusto dare risposte e farlo nel modo più professionale e affidabile possibile.
Così oggi vi parlo delle proprietà del tè verde, tema di discussione del seminario organizzato da Jetro durante la manifestazione “Food Japan”. In questa occasione è intervenuto Massimo Bonucci, specialista in oncologia medica nella Casa di cura San Faliciano di Roma e presidente Associazione Ricerche Terapie Oncologiche Integrate.
I benefici del tè verde
Nelle foglie del tè verde sono presente tante sostanze benefiche: polifenoli, catechine (di cui l’epigallocatechina gallato o Egcg), flavonoidi, caffeina, teofillina e minerali.
Ha un’azione ipoglicemizzante e lipolitica. Quindi riduce l’assorbimento degli zuccheri e favorisce l’eliminazione dei grassi attraverso il drenaggio dei liquidi. Ecco che allora ha benefici detossinanti ed è un aiuto in caso di cellulite, ritenzione idrica o infezioni delle vie urinarie come la cistite.
Riduce poi il rischio di ipertensione ed è stato da poco pubblicato uno studio sull’American Journal of Clinical Nutrition sul fatto che una tazza di tè verde al giorno aumenti la densità ossea nelle donne in menopausa. Questo perché ha una forte azione remineralizzante che aiuta il metabolismo delle ossa e dei tessuti.
Tè verde e catechine
Il professor Bonucci ha sottolineato che i germogli e le foglie più giovani contengono una percentuale più alta di principi antiossidanti, utili per contrastare i radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento cellulare. I polifenoli svolgono questa funzione e sono persino più potenti delle vitamine C ed E.
Ne fanno parte i flavonoidi e le catechine che contribuiscono anche a mantenere il cuore in salute e riducono i livelli di colesterolo LDL e di trigliceridi.
Non è finita qui. Questa bevanda contrasta gli effetti negativi del fumo, è un ottimo antibatterico e. grazie alla presenza del fluoro e delle catechine, svolge un’azione preventiva contro le carie.
I ricercatori dell’università giapponese di Tohoku hanno dimostrato che bere regolarmente tè verde fa bene al nostro cervello perché contrasta la perdita delle facoltà cognitive. In Giappone, dove il tè verde è un rito quotidiano, ci sono bassissime percentuali di forme di demenza senile. Questa bevanda è protagonista di studi per capire come e quanto il suo consumo possa prevenire e curare l’Alzheimer.
Ormai poi è accertata la sua azione chemio-preventiva sulla cancerogenesi a vari livelli. Uno studio fatto in Cina e citato dal professore durante il seminario organizzato da Jetro ha confermato che il frequente consumo di tè verde diminuisce i casi di diverse forme di cancro (pelle, polmone, mammella, fegato, esofago, pancreas, intestino, prostata, vescica e glande). Non ci sono invece effetti su neoplasie gastriche.
Il tè verde fa dimagrire?
Il professor Bonucci ha sottolineato i benefici drenanti del tè verde. Può essere associato a regimi alimentari dimagranti per favorirne gli effetti grazie alla presenza di sostanze come caffeina, teobromina, teofillina che agiscono sul metabolismo.
Attenzione, smetterò mai di ripeterlo: non si possono mangiare tre fette di torta al cioccolato poi bere una tazza di tè verde e dimenticare i sensi di colpa!
Controindicazioni del tè verde
Forse avevate già sentito parlare dei benefici del tè verde ma attenzione perché questa bevanda non è consigliata proprio a tutti e in tutti i casi. Contiene per esempio teina, sostanza eccitante non adatta a soggetti particolarmente sensibili o per chi soffre di insonnia o di disturbi legati al sonno. Ci sono tè a basso contenuto di teina ma non tutti i tè verdi lo sono. Il tè verde Matcha per esempio è super eccitante.
Il professor Bonucci lo sconsiglia anche per chi ha problemi di insufficienza reale e per chi segue cure farmacologiche specifiche a base di insulina.
Tè verde in gravidanza
A proposito di controindicazioni, il tè verde (ma anche il tè nero e il tè oolong) non sono particolarmente indicati in gravidanza. Non solo per la questione della teina ma perché le catechine, e in particolare l’epigallocatechina-gallato inibiscono particolari enzimi (come il diidrofolato reduttasi) che riducono la possibilità di assorbimento di acido folico.
Uno studio dell’università di Tokyo ha dimostrato che esiste una interazione tra il tè verde e l’assorbimento dell’acido folico a livello intestinale.
Quanto tè bisogna bere al giorno?
Il professor Bonucci dice che sono necessarie 10 tazze che corrispondono a 500 ml di tè al giorno. Sì perché in Oriente non si usano le mug, le tazze misura XL come in Occidente, ma ciotoline più piccole e il tè si beve più spesso durante tutto l’arco della giornata. Anche durante i pasti, al posto dell’acqua.
Una quantità fattibile anche per noi occidentali visto che le nostre tazze mediamente contengono 200 – 250 ml di liquido. Per trarre beneficio dal tè verde possono quindi bastarne anche due al giorno.
Infusione di 10 minuti?
Alla domanda se bisogna usare una temperatura o un tempo di infusione particolare il dottor Bonucci non mi ha saputo dare una risposta precisa. Il professor Umberto Veronesi anni fa consigliava di tenere in infusione il tè verde per 10 minuti. In Oriente è una cosa impensabile, che nessuno fa perché hanno un modo diverso di preparare il tè. Per riassumere potremmo dire che loro usano più foglie di noi ma tempi di infusione più brevi.
A Expo Milano consigliavano di preparare il Sencha con una temperatura più alta dei classici 80 gradi e tenere in infusione 1 minuto per trarne i massimi benefici. Il tè in questo modo è però un po’ amaro e secondo me più ricco di teina perché in quell’occasione mi era venuto il male di testa come quando provo a bere il caffè. In effetti, sui depliant che mi hanno dato durante Food Japan si attribuisce il gusto amaro della bevanda proprio alla caffeina/teina.
Altro consiglio del professor Bonucci: bevete subito il tè! Tra l’altro, il tè verde cambia sapore e colore, si ossida quindi assaporatelo appena fatto. Piuttosto riducete le dosi se non avete tanto tempo di sorseggiarlo fino in fondo.
Quale tè verde scegliere?
Durante il seminario abbiamo assaggiato il Genmaicha, il Fukamushi e l’Hojicha. Il professore ha parlato di tè verdi ricchi di germogli e foglie giovani.
Se volete conoscere qualcosa di più sui tè verdi giapponesi vi propongo le mie schede e sono a disposizione per qualsiasi domanda 🙂
5 cose che ho scoperto sul tè giapponese
Foto: ©Pexels; ©Fiveoclock
Non mi sono stati offerti oggetti o compensi per scrivere questo post