Colazione da Starbucks

Sto leggendo Colazione da Starbucks di Laura Fitzgerald. Essendo una grande fan della catena di caffetterie americane (e soprattutto del frapuccino ;-)) sono rimasta subito attratta dal titolo…


Tami è un 27 iraniana. Riesce a ottenere un visto per gli Stati Uniti e raggiunge la sorella a Tucson, Arizona. Un sogno diventato realtà, una vita lontana dal regime, dall’oppressione, dai divieti, dallo chador. Peccato che sia solo per 90 giorni. Allo scadere del visto, Tami dovrà tornare in Iran, a meno che, non trovi qualcuno che la sposi e garantisca la cittadinanza per lei…


Colazione da Starbucks si legge molto bene, è divertente e apre uno spiraglio sulla realtà difficile delle donne nel mondo arabo. L’autrice è americana ma il marito è proprio iraniano e quindi è in grado di descrivere bene le paure, le aspirazioni, i problemi di una giovane persiana.

Vi parlo di questo romanzo perché il tè viene citato tantissime volte. Rappresenta un elemento importante della cultura e del modo di vivere iraniano. Vi propongo alcune frasi per farvi capire come l’Iran ‘sorseggi’ la nostra bevanda preferita 😉

(Tradizione) “Molti mariti iraniani sono dolci, gentili e premurosi verso le mogli che considerano persone, non soltanto madri dei loro figli. Però non tutti sono così. Si organizzano in famiglia, scambi di doni e cene, ma capita spesso che una donna non sia mai stata sola con il proprio fidanzato prima del matrimonio”.

(Colazione) “Siamo al tavolo della cucina a fare colazione con , frutta e Sholeh-zard, uno squisito budino di riso con lo zafferano avanzato dalla sera prima”. In una altro punto del libro, Tami dice che alla mattina, nel tè mette la panna.

(Starbucks – A Tami viene proposta una nuova bibita: tè al mango e kiwi) “Il non era proprio previsto. Magari dopo il corso, tornando a casa, avrei potuto fermarmi a prenderne una tazza mentre aggiornavo il diario. Però mango e kiwi in Iran non esistono, e così decido di provare. […] Bleah! Non è mica tè. Freddo, sa di frutta, ma è così dolce che sembra ci sia dentro un quintale di zucchero”.

(Gita al Sabino Canyon con la sorella) “Maryam suggerisce di scendere al fiume e di fare uno spuntino con gli avanzi di riso e kebab e con il thermos di bollente che ci siamo portate”.

(Incontro con un possibile pretendente) “Salaam, ci salutiamo tutti, scambiandoci cortesie sul tempo e sulle rispettive famiglie. Beviamo una tazza di in salotto e appena finito Maryam si alza e chiede di andarla ad aiutare in cucina”.

(Tami viene invitata dall’anziana vicina di casa) “Lei mette in tavola due piattini e due tazze e versa il . Si siede e spinge verso di me un vassoio di biscotti”. In un’altra parte del libro, la sorella della protagonista offre a un’amica di Tami del tè accompagnato da una ciotola di frutta.


Voi l’avete letto?



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