Degustazione di tè e reportage di viaggio dalla Cina

Ieri sera sono stata con un’amica a una serata organizzata a Milano dall’Associazione Italiana Cultura del Tè e gestita dalle esperti mani di Barbara Sighieri. Si trattava di una degustazione di tè pregiati accompagnata da un’ottima cena cinese al Jade Café di Milano… davvero un incontro interessante! Una delle cose più belle della serata è che durante gli antipasti sono state proiettate le immagini del viaggio che l’associazione ha organizzato in Cina la scorsa primavera e… mi è venuta una gran voglia di partire per l’Oriente! 🙂


Da dove posso iniziare? Direi dal reportage così lascio un po’ di suspense sui tè e i piatti che abbiamo assaggiato. L’avventura è partita da Shanghai dove i viaggiatori hanno visitato, tra le altre cose, l’Associazione studi sul tè e Huxinting, la più antica casa di tè cinese.
Seconda tappa: Hangzhou, circa 170 km da Shanghai. Questa è la zona migliore per il tè verde Longjing che può arrivare a costare più di 100 dollari all’etto. Nel Lions Garden, le foglie vengono ancora arrotolate a mano in un wok caldo. Nella zona di Hangzhou gli appassionati di tè hanno visitato lo Xì Hù, il lago Ovest, la Fonte delle tigri (una delle più famose in Cina, dove si dice sgorghi un’acqua buonissima per il Longjing e tutti possono raccoglierla liberamente), la Hejiang University Tea Research Institute (volete prendere una laurea in tè?) e il museo della nostra bevanda preferita con tazze antiche e vecchie macchine per arrotolare le foglie. Il viaggio è proseguito a Yixing (circa 140 km da Hangzhou), città famosa per la terracotta. Ultime mete del viaggio sono state Suzhou, lungo la riva del fiume Azzurro, definita la Venezia della Cina per i suoi canali navigabili (anche se sempre meno) e Wuyishan dove i viaggiatori hanno assistito alla cerimonia Wu Wo ovvero una serie di persone in cerchio che, in silenzio, preparano il tè e lo offrono al vicino.

Con le foglie portate da questo incredibile percorso cinese è stata organizzata la degustazione.


Al tavolo abbiamo trovato frutta secca (le noci al miele erano buonissime) e un’insalatina di legumi e tofu. Il primo tè è stato il Anji Bai Cha, un tè verde molto chiaro, dal sapore delicato e persistente.
La seconda tazza di antipasto è stato un Longjing dello Shi-Feng, una delle migliori zone di coltivazione al mondo. Fantastico!
Il terzo tè è stato invece un Da Hong Pao, un Oolong della Valle delle Orchidee. A queste bevande abbiamo accompagnato il Pi Dan, ovvero l’uovo dei cent’anni (un uovo sodo cotto nella cenere… molto particolare), una crepe al profumo di cipollotti e gnocchi di pesce.

La cena è proseguita con i ravioli ai tre sapori (gamberi, carne e verdura), riso vegetariano, melanzana stufata alla Sichuan (ottima!), gamberi al tè verde Longjing, Xiao Bai Cai (verdura tipica di Shanghai, simile alle nostre coste ma dal sapore più vicino al porro) e anatra affumicata al tè. Come accompagnamento è stato scelto l’Anxi Ti Kuan Yin, un Oolong dal sapore morbido.

Per finire una cosa davvero squisita: gelato al tè verde! Mai sentito? Io l’avevo già provato ma era qualcosa del tipo “fiordilatte ombrato di verde”. Questo era proprio gelato al tè verde! 🙂

Dopo il dessert che ci ha fatto leccare i baffi a lungo e ha inaugurato una piacevole discussione sulle ricette a base di matcha, Barbara ci ha servito una tazza di Puerh del 2000. Un gusto decisamente particolare, con sentori di muffa e sottobosco. Detto così potrà farvi storcere il naso ma secondo me come finepasto è perfetto.

E ora, mentre bevo una bella tazza di Longjing con il miele (causa tempo pazzerello, oggi ho un po’ di mal di gola) penso al prossimo viaggio organizzato dall’Associazione Italiana Cultura del Tè: il quartiere cinese a Parigi, la più antica comunità cinese in Europa… io ci faccio seriamente un pensierino e voi?

(Foto: Carlotta Mariani)