Norvegia, un tè alle Lofoten

Tè Lofoten
Colazione a Svinøya Rorbuer, Svolvær, Lofoten

Ecco il mio primo reportage sul in Norvegia. Partiamo dalle Lofoten, un arcipelago incantato a Nord della Norvegia, patria del noto stoccafisso, nonché obiettivo del mio viaggio, un press tour organizzato dal Norwegian Seafood Council.
La mia avventura alle Lofoten è iniziata da Tromsø, la città più grande della Norvegia settentrionale. È stata una piacevole sorpresa: molto suggestiva, circondata alte montagne innevate all’interno di un fiordo. Merita!
Nel volo tra Trondheim e Tromsø ho assaggiato il mio primo (in norvegese di dice te) e, per essere servito, in aereo poteva andare peggio 😉
Purtroppo a Tromsø abbiamo passato pochissimo tempo, ma vorrei tornarci perché era proprio carina. Mi sarebbe piaciuto vedere la cattedrale artica (ovvero la Tromsdalen Kirke), il giardino botanico e la Mack Ølbryggeri, la birreria fondata da un tedesco nel 1877, chiamata la birrerie più a nord del mondo. Questo concetto dell’essere più a nord del mondo (quasi alla fine del mondo, come direbbe Papa Francesco) si ripete praticamente per qualsiasi cosa quindi a Tromsø troverete la chiesa cattolica più a nord del mondo, la chiesa luterana più a nord del mondo,… 🙂
A Tromsø alloggiavamo all Clarion Hotel Bryggen e qui, a colazione, ho bevuto il mio secondo tè, un tè nero Twinings Four Fruits. Twinings e Lipton sono i due brand che si sono susseguiti durante questi giorni a Nord: verde al limone, tè nero ai mirtilli, tè nero mela e cannella, English Breakfast, Earl Grey erano i nomi più comuni 🙂 Erano sempre in bustina a parte nella sistemazione alle Lofoten, le Svinøya Rorbuer a Svolvær, dove ho trovato dell’English Breakfast Twinings in foglie. Altra cosa particolare di questo posto è il fatto che c’era un ragazzo che parlava timidamente italiano e abbiamo scoperto che era trentino,  venuto a fare la stagione al Nord.


Altro è stato all’aeroporto di Bodø, prima di imbarcarci con destinazione Lofoten. Era un blue fruit tea della Lipton…sinceramente non l’avevo mai visto. Del resto, in Norvegia, con tutte le montagne e i boschi che hanno i frutti di bosco sono protagonisti. Proprio domenica dietro a casa ho trovato una collinetta piena di piante di mirtilli! Non vedo l’ora facciamo i frutti 🙂

Detto questo, finisce il mio primo assaggio di norvegese con un po’ di rammarico, ma entusiasta per i posti che ho visto. Da quello che avevo letto sulla guida, temevo che le Lofoten fossero più una attrazione turistica che altro e invece no, sono delle bellissime isole. Queste montagne innevate che scendono a picco sul mare e le casette dei pescatori dai colori accessi erano davvero suggestive, e che pace… unico difetto: l’odore intenso di pesce, soprattutto la sera. Le Lofoten sono infatti l’unico posto al mondo in cui ci sono le condizioni ideali per l’essiccazione dello stoccafisso. A questo proposito, sapevate che l’Italia è il maggior importatore di stoccafisso norvegese? E pensate, fin dal Medioevo! Altra cosa che mi ha stupito è il fatto che i norvegesi fino a pochi anni fa non mangiavano lo stoccafisso e ora hanno imparato a cucinarlo proprio da noi. Queste cose non c’entrano con il , ma mi hanno incuriosito anche perché era il mio primo approccio con la cucina norvegese ed è stato interessante. Altra cosa che ho imparato: in Norvegia i menu si compongono di starter (antipasto), main course (piatto unico) e dessert.

Secondo me lo stoccafisso si abbina bene a un nero darjeeling… voi che ne dite? Intanto che pensate proverò e vi farò sapere 😉

God te!!!