L'addio (per ora) alla Norvegia

Tè edvard Munch
Green Earl Grey al Cafe Edvard Munch

Il momento di dire addio alla Norvegia (almeno per ora) è arrivato. Ecco il mio primo tè nel mio appartamento a Milano… Sono passati sei mesi, tante avventure, tante delusioni e tante soddisfazioni, un lavoro nuovo, una maggiore curiosità, tanti tè, tante ricette… ma alla fine abbiamo deciso di tornare in Italia.


Amiamo il nostro Paese, la nostra cucina, la nostra solarità e la nostra creatività. Sappiamo che apparteniamo a una nazione con pro e contro, pregi e difetti, ma lo accettiamo. Del resto il Paradiso in terra non esiste e anche la Norvegia ha i suoi pro e i suoi contro.
In più, non avrei potuto continuare a fare il mio lavoro, quello di giornalista… forse a Oslo o a Bergen, ma a Trondheim possibilità non ci sono. Dopo mesi di studio della lingua sarei forse riuscita a fare la commessa o la cameriera, ma io ancora non riesco a pensare alla mia vita senza il tè e senza poter scrivere…

Eccoci quindi tornati nella metropoli… mi manca il mio albero e il mio campo d’avena davanti alla scrivania, mi manca vedere il fiordo appena uscita da casa, mi mancano i colori e il cielo della Norvegia. Mi manca lo stile di vita rilassato dei norvegesi: può piovere o esserci il sole, ma loro continuano la loro vita senza problemi, senza correre (se non per sport), senza smanie di potere, senza pestare i piedi a nessuno. Sono tremendamente chiusi, ma allo stesso tempo tremendamente corretti.

sverresborg trondheim

Qui, tra le altre cose, ho imparato a essere meno fissata con i programmi e con i progetti, vedo la vita con meno ansia e se arriva la pioggia a scombinare i miei piani non me la prendo più. Anche in un altro blog ho letto che a vivere in Norvegia si impara a fare tutto con la pioggia ed è vero. E se c’è il sole? Si esce prima da lavoro e si cerca di raccogliere ogni singolo raggio di sole disponibile in quel momento. Carpe diem!

AmelieMi mancherà la gattina norvegese che quando prendeva un topo me lo portava sotto la finestra prima di mangiarlo (avete mai visto un gatto che divora un topo? I miei li uccidevano solo, non li mangiavano!). Però potrò tornare a vivere con il mio gatt(in)o Yoshi, il mio assistente preferito, e per lei abbiamo trovato una famiglia norvegese con cui starà benissimo! Mi è mancata la mia famiglia e miei amici, mi è mancata la mozzarella (in Norvegia c’è ma, come tutto, costa tantissimo), mi è mancato avere una casa mia (un weekend siamo arrivati a essere 9 persone in casa… sono troppo vecchia per queste cose!), mi sono mancate certe stupidi abitudini.

aurora 2 CMariani
©CMariani

Dopo sei mesi si torna alla normalità, ma diversi, arricchiti, felici, pronti per tante altre avventure che non vedo già l’ora di raccontarvi 🙂

Per ora, addio Norvegia, ma spero di poterti rivedere un giorno… Ha det bra Norge!!

Ps. Ecco quello che ho scritto dalla e sulla Norvegia:

Un tè alle Lofoten

La mia vita a Trondheim


Un tè a casa di iraniani

Un tè nella cattedrale

Un tè al NTNU University

Bere un tè a Bergen


Ricetta waffle norvegesi (vaffel)

Ricetta smørbrød norvegese con gamberetti

Ricetta stoccafisso al forno

Ricetta stoccafisso alla norvegese

Comprare tè (o caffè) a Trondheim

Bere un tè (e un caffè) a Oslo

Ricetta skølebrød, la merenda per la scuola

Ricetta fiskesuppe, zuppa di pesce norvegese

Un tè nella Norvegia dei fiordi


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