Avete mai sentito il tè oolong? In Italia (e non solo) si parla tanto del tè verde e delle sue proprietà ma non è l’unica varietà esistente. Avrete sicuramente assaporato il tè nero, alcuni di voi anche il tè bianco ma che cosa mi dite del tè oolong?
Oolong (anche scritto wulong, tè blu o tè verdazzurro) in cinese vuol dire “drago nero” e indica un tè che potremmo definire a metà tra il tè verde e il tè nero perché subisce solo una parziale ossidazione. A seconda del grado di ossidazione raggiunto il tè può avere note più floreali o più fruttate e tostate.
La leggenda e l’origine
Difficile dire come sia nato questo particolare tè. Dietro la sua origine ci sono varie leggende. Sembra comunque che sia originario del Fujian, una provincia a sud-est della Cina, dove tutto è iniziato 400 anni fa.
C’è chi dice che il primo oolong sia nato nella contea di Anxi, altri invece indicano come luogo d’origine le montagne Wuyi, patrimonio Unesco. In ogni caso, ancora oggi sono queste le zone di produzione dei migliori oolong insieme alla provincia cinese Guangdong e a Taiwan.
Come nasce il tè oolong
Al di là dei racconti e delle discussioni sui luoghi d’origine di questo tè vediamo come nasce. Le foglie di tè vengono raccolte e lasciate ad appassire al sole in modo che perdano umidità. A questo punto le foglie vengono raffreddate, trasferendole in ceste di bambù all’interno dei laboratori di lavorazione, e mescolate, a mano o con delle macchine. In questo modo i margini assumono il tipico colore scuro e la forma frastagliata degli oolong.
Dopo questi passaggi le foglie subiscono una nuova fase di appassimento durante la quale avviene l’ossidazione. Raggiunto il grado desiderato, si ferma (o meglio si fissa) l’ossidazione lasciando le foglie ad alte temperature.
Infine le foglie vengono arrotolate (il modo cambia a seconda di quale tipo di tè oolong si vuole produrre) e poi essiccate.
Varietà di tè oolong
Esistono diverse varietà di oolong. In generale si distinguono per il grado di ossidazione che può variare dal 10 all’80%. Approfondiremo in dettaglio le varietà man mano ma in tanto facciamo una breve carrellata dei più noti:
- Tie Guan Yin, è il più famoso e utilizzato nella cerimonia del tè (Gong Fu Cha). Nasce ad Anxi e ha un grado di ossidazione che varia tra il 10 e il 15%. Poco tempo fa mi hanno gentilmente portato dalla Cina un tè che assomiglia al Lao Chen Tie Guan Yin, una varietà fermentata di Tie Guan Yin (nella foto).
- Da Hong Pao, prodotto sui monti Wuyi, nel zona settentrionale del Fujian. È un tè antico che risale all’epoca Ming
- Shui Xian, uno dei più popolari in Cina, proveniente anche in questo caso dalla zona montuosa Wuyi
- Dong Ding, è uno dei più noti e apprezzati tè oolong di Taiwan ed è caratterizzato dal 30% di ossidazione.
- Oriental Beauty, già il nome è un programma ed è il più famoso tè oolong proveniente da Taiwan. Qualche decennio fa si chiamava Formosa Oolong ma è stato ribattezzato Oriental Beauty dalla regina Elisabetta II
- Milky Oolong, nonostante il nome non contiene latte ma presenta note burrose molto marcate da cui deriva il nome.
Come si prepara il tè oolong
Tradizionalmente i tè oolong si preparano con la tazza Gaiwan (ne esistono di stupende!) se siete esperti, o con la teiera in terracotta Yi Xing.
Quantità: 3 g per tazza (circa 200 ml di acqua) secondo il metodo occidentale, 5 g ogni tazza secondo il metodo orientale
Temperatura: acqua a 85° C (oolong a bassa ossidazione) oppure a 90° C (oolong ad alta ossidazione o con la foglia arricciata)
Tempo di infusione: 4-5 minuti per il metodo occidentale, 5-7 infusioni di 40 secondi per il metodo orientale.
Fonti: Tea Sommelier di Gabriella Lombardi, Manuale del Tea Sommelier di Victoria Bisogno e Jane Pettigrew