Indecisione

Tè nero


Uhm, che cosa facciamo oggi? Ci sono dei giorni che guardo le mie scatole di tè e infusi senza trovare ispirazione…

Di tè che ne sono di vario tipo. In Italia si dividono a seconda del colore delle foglie.

La variante “nera” è sicuramente la più comune. Vengono soprattutto dall’India e dai Paesi africani ma anche in Cina ci sono alcune zone di produzione famose. A differenza degli altri, il tè nero subisce un processo di fermentazione a contatto con l’aria e le fogli verdi prendono delle sfumature rossastre. A questo tipo appartengono il Ceylon, il Darjeeling e l’Assam.

Tè verde

Il tè verde, che va tanto di moda ultimamente perché, dicono faccia bene all’organismo, si differenzia per il fatto che le foglie non vengono fermentate e quindi rimangono verdi. L’infuso rimane chiaro, il gusto un po’ amarognolo, per questo non piace a tutti. I “verdi” più famosi sono il Gunpowder e il Sencha.

Tè bianco

Il tè bianco è uno dei tè cinesi più pregiati e ricercati. Alcuni sono costosissimi perché possono venire raccolti solo in certi giorni dell’anno. Per produrlo si raccolgono i germogli prima che si schiudano e si lasciano essicare senza però fonti di calore dirette. Tra questi ci sono il Pai Mu Tan e l’Yin Zhen.

Probabilmente tutti avrete sentito almeno parlare di questa varietà ma all’appello mancano ancora l’oolong, gli aromatizzati e i pressati ma li lascerei alla prossima tazza.

Torniamo al problema iniziale: cosa beviamo oggi?


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