Capodanno cinese

Ieri non era solo San Valentino ma per i cinesi era la festa di primavera, il capodanno. Ora siamo nell’anno della tigre, simbolo di forza e passione… tiriamo fuori le unghie!!!


La Cina è la culla e il Paese del tè. La sua scoperta risalirebbe a più di 3000 anni fa, all’epoca della dinastia dei Zhou (1066-221 a.C.). La bevanda si sarebbe poi diffusa grazie agli spostamenti della popolazione e alle guerre. Nel III secolo d.C., quando Zhang Qian, un inviato della Corte Imperiale, aprì la strada verso l’Occidente, la famosa via della Seta, ponendo così le basi per la diffusione del tè in Europa a partire dal Seicento. Con l’espansione del buddhismo, l’amato infuso e la sua coltura arrivarono anche in Corea e poi in Giappone perché la religione stessa lo consigliava.

Intanto, in Cina vennero scritte varie opere sul tè nonchè poesie. Uno dei volumi più importanti è quello scritto da Lu Yu (733-804) che influenzò profondamente la produzione e la popolarità della bevanda cinese.

Nacque poi una vera e propria cerimonia del tè. All’inizio venne affiancata al rito nuziale, perché, per i cinesi, il tè rappresentava purezza e fermezza, elementi essenziali anche nella fedeltà coniugale.

Il tè era considerato una specie di verdura e si cuoceva in un utensile comune. Con il formarsi di una nicchia sociale oziosa, ne si incoraggiò la degustazione. La moda stimolò una nuova domanda per il servizio da tè e apparvero così strumenti speciali per conservare, cuocere e sorseggiarlo. A metà della dinastia Ming, per mettere in infusione del tè, era abitudine utilizzare una teiera di terracotta rossa o di porcellana. Oggi  si utilizza anche il vetro, il metallo, il bambù, la giada o l’agata.

http://vodpod.com/watch/1992873-cerimonia-del-t-cinese


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *