La parola Tè

Da dove deriva la parola “tè”? Cosa significa? E come si scrive, anche in italiano?


In cinese si usa il carattere 茶

Nei primi secolo dell’impero, si pronunciava “tu” poi, nella zona a Sud, nel Fujian, divenne “te” e da qui derivano le traduzioni in

malese (Teh), danese (Te), inglese (Tea), spagnolo (Tè), svedese (Te), yiddish (טיי), ebraico (תה ), finlandese (Tee), francese (Thè), italiano (Tè), lettone (Tēja), tedesco (The), olandese (Thee) e ungherese (Tea)

Più tardi, con la dinastia Han, la bevanda veniva anche chiamata “jia” (檟) da cui il termine “cha” o “chai” dei dialetti settentrionali e del cantonese da cui vengono la pronuncia

giapponese (茶), persiana (چای), araba (شاي), turca (çay), russa (чай), portoghese (chá), ceca (čaj), serba (чај), hindi (चाय) e rumena (ceai).

È interessante, come fa notare la rete bibliotecaria bresciana e cremonese, riflettere sul fatto che i Paesi che hanno adottato la parola “tè” attraverso contatti via terra hanno usato la parola “cha” e le forme che derivano da questo termine. I Paesi invece che, attraverso il porto del Fujian, hanno commercializzato con la Cina via mare hanno seguito le derivazioni di “te”. Il Portogallo, quindi, che è approdato con le sue navi a Macao invece che sulle coste del Fujian ha adottato la parola “chá”, diversamente dagli altri stati europei. Così come è successo in Brasile, ex colonia portoghese.

La prima volta che la parola “cha” fu usata al posto del “tu” fu nel poema Il canone del tè di Lu Yu, il Cha Jing (760 a.C).

In italiano si dice e si scrive “tè”. A volte si può trovare la parola “Thè” ma è sbagliata perché, come abbiamo visto, sarebbe francese. E che cosa dice l’Accademia della Crusca a riguardo? Ce lo ha raccontato benissimo Francesca qui


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