Tè verde giapponese: Fukamushi

Fukamushi

Tutto ciò che c'è da sapere sul tè verde giapponese Fukamushi

Parliamo di tè verde giapponese e parliamo di Fukamushi, un tè di cui, sono sicura, sentiremo sempre più parlare in Italia.


Viene prodotto nella prefettura di Shizuoka, rinomata zona di produzione del tè giapponese. In particolare ha origine nella città di Kakegawa, circa 200 km sud-est da Tokyo, la cui economia è basata proprio sulla produzione e lavorazione del tè.

Kakegawa è circondata da piantagioni (più di 2000 ettari, tra l’altro visibili dai turisti) e il vicesindaco Yoshitaka Imura, che ho conosciuto durante un incontro di Jetro, raccontava che persino a scuola viene insegnato ai bambini come si lavorano le foglie di Camellia Sinensis, la pianta del tè, e si fanno tutta una serie di attività anche di degustazione in modo che fin da piccoli si abbia confidenza e passione per questo mondo. Bellissimo, no?

Pensate che questo tè è arrivato anche in Vaticano! Nel 2015 ha portato direttamente il sindaco della città di Kakegawa e dicono che Papa Francesco abbia molto apprezzato 😉

Tè verde Fukamushi di Kakegawa in GiapponeCome si prepara

Per la degustazione professionale ci hanno fatto vedere che in Giappone il tè viene messo in infusione in acqua bollente (100° C). Con un colino speciale si tolgono le foglie dopo un breve tempo di infusione (meno di un minuto) e si degusta. La particolarità di questo tè è la dolcezza che si mantiene anche a temperature di infusione così alte.

Quando non si fanno degustazioni professionali il mio consiglio è:

Quantità: 3 g per tazza (circa 200 ml di acqua)
Temperatura: acqua a 75-80° C
Tempo di infusione: 2 minuti

Per l’infusione orientale invece sono necessarie 3 g di foglie di tè ogni 80 – 100 ml di acqua e tempi di infusione più brevi, ovvero 40 secondi.

Come nasce il tè Fukamushi?

Il Fukamushi non è altro che un tè verde in cui le foglie vengono cotte a vapore per tempi molto più lunghi rispetto a un classico tè verde giapponese.

N.b. La cottura a vapore è importante ed è tipica dei tè verdi giapponesi come il Sencha. Serve a prevenire l’ossidazione.



Torniamo a parlare del Fukamushi… questa cottura prolungata garantisce una bevanda dolce, meno astringente di altri tè verdi. Si tratta di un processo con qualche secolo di storia. Sembra sia stato creato da Tozuka Toyozou durante il periodo Meiji  (1868 – 1915) e poi riscoperto negli anni ’60.

Foglie di tè verde giapponese Fukamushi

L’unico difetto, se vogliamo, è l’aspetto. Questo trattamento rende le foglie più deboli e soggette a rompersi. Potreste quindi avere nel fondo del bicchiere una polverina verde. Niente paura! Ho proprio fatto per voi questa domanda ai produttori di Fukamushi di Kakegawa: si può bere?

Proprietà del Fukamushi

Si può bere il sedimento del tè Fukamushi (e di altri tè) che troviamo nel fondo della tazza? La risposta è: assolutamente sì anzi fanno bene perché sono parti della foglia del tè, che è ricca di catechine, clorofilla e vitamine.

Un po’ come avviene nel tè Matcha: bevendo la foglia e non un sua infusione, un suo estratto, come avviene con gli altri tè, i benefici sono potenziati.

Tè biologico?

Gli intenditori preferiscono evitare il tè biologico perché nel 90% dei casi hanno poco sapore e poca persistenza. Proprio per questo motivo, durante l’incontro di Jetro ci hanno spiegato che a Kakegawa e nella prefettura si Shizuoka stanno sperimentando nuove tecniche che uniscano tradizione e innovazione e che permettano di ottener una coltivazione integrata e sostenibile. In effetti, quando ci hanno fatto assaggiare la variante biologica del Fukamushi è stata una piacevole sorpresa!

Vicino ai giardini del tè si coltivano pampa giapponese e altri tipi di erba che vengono raccolte e usate come concime naturale ma che svolgono anche altre interessanti funzioni. La loro presenza infatti permette di avere un terreno più caldo e umido, di far proliferare micro organismi importanti per migliorare la ricchezza e la qualità del terreno, di ostacolare la crescita di piante infestanti, di impedire gli allagamenti del terreno.

I siti che adoperano questo sistema sono stati inseriti nel 2013 nella lista dei “Global Important Agricultural Heritage Systems” creata dalla Fao per conservare e incentivare metodi agricoli che tutelano l’ambiente, i costumi e le tradizioni. Tra i siti c’è la città di Kakegawa e le vicine Shimada, Kikugawa e Makinohara.




Foto: ©Five O clock

Fonti: materiale informativo fornito da Jetro; Myjapanesegreentea; Tching.com

Ringrazio il comune di Kakegawa, le Cooperative agricola giapponesi di Kakegawa e Aramahoshi Inc. per le informazioni e Tae Murata per la traduzione


 

Questo articolo concorre al programma di affiliazione Laboratorio Atom

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *