Come è nato Five o’ clock? È una domanda che mi sono sentita fare spessissimo in questi 10 anni, sia nelle interviste che dagli appassionati. In attesa della festa di domenica 17 novembre (per saperne di più cliccate qui) approfitto per raccontarvi qualcosa di me.
Il mondo dei blog mi ha sempre affascinato. Ci ho messo però qualche anno prima di averne uno vero e proprio… prima c’era MySpace, poi Fotolog, due piattaforme probabilmente sconosciute ai più giovani ma, sapete, appartengo ancora alla generazione del modem 56k e delle litigate in famiglia per lasciare libera la linea telefonica 🙂
Nell’ottobre del 2008 mi sono laureata in diritto dell’informazione con una delle prime tesi sull’argomento: “Il fenomeno dei blog nel contesto giuridico dell’informazione“. Mi ci volle ancora un anno per aprire uno spazio mio e, devo ammettere, non fu tutta farina del mio sacco.
Galeotto fu il compito per casa
Era un giovedì mattina di 10 anni fa quando i tutor della scuola di giornalismo ci hanno affidato la creazione di un blog su un tema personale, che ci rappresentasse. Secondo loro poteva essere uno strumento utile per farci notare e trovare una collaborazione o, chissà, un lavoro. Ricordo benissimo quei giorni… il mio primo pensiero è stato quello di proporre un blog di viaggi, ma mi è stato subito sconsigliato perché, già allora, ce ne erano tantissimi. Dovevo trovare una diversa chiave interpretativa oppure un nuovo argomento.
Ispirazione: il blog del tè
Il giorno dopo ero a casa con la febbre. Stavo chattando con degli amici in Australia e chiedevo a loro consiglio su un tema interessante per il blog. Parlavamo di musica, di birra, cose stupide e altre più sensate. Poi mi sono girata e mi sono accorta che, di fianco a me, c’era sempre un elemento, ovunque andassi, qualsiasi cosa facessi: era la mia tazza di tè. Avevo trovato l’idea per il mio blog: il tè. E per renderlo ancora più originale e personale ho deciso di impormi una regola, da cui è derivato il nome stesso del sito: doveva essere aggiornato sempre e solo alle 5 di pomeriggio, come se ci potessimo trovare tutti insieme davanti al computer (ancora gli smartphone erano rari) con una tazza di tè e condividere storie su questo mondo. Del resto, anche la mia passione per il tè era nata da una condivisione, di cui vi racconterò tra poco.
Una volta guarita, sono tornata a scuola di giornalismo e ho raccontato la mia idea: un blog del tè. “Ma sei sicura ci sia abbastanza da scrivere?“, mi risposero. “Secondo me sì”, fu il mio commento. Al tempo non sapevo niente di questo mondo, neppure la differenza tra un nero e un verde. Bevevo le bustine più economiche del supermercato, come tanti studenti. Ero però convinta ci fosse tanto da scoprire e volevo andare alla ricerca di informazioni da condividere con altri appassionati. E poi, lo ammetto, ho sempre amato le sfide 🙂
Così, dopo qualche giorno di preparazione, il 17 novembre 2009 (era martedì) è uscito il primo post in cui salutavo e raccontavo le mie intenzioni. Con il tempo ho poi studiato, mi sono perfezionata, ho migliorato la grafica e creato un logo (un ringraziamento speciale a Michele, Elena e agli altri ragazzi di Retorica Comunicazione). Questo è solo un primo bellissimo traguardo. Ho ancora tanti sogni nel cassetto, tante storie da scrivere e tante persone da appassionare. Come? In primo luogo con la scrittura (altrimenti, forse, non avrei mai scelto di fare la giornalista ;-)), con questo spazio a cui tengo con tutto il cuore. Ogni tanto mi chiedono di tenere dei corsi di introduzione, di scoperta (il prossimo sarà il 23 novembre a Ravenna. Per info e prenotazioni: 380 7958055) e sono ben felice di incontrare le persone e trasmettere le mie conoscenze. La mia passione primaria resterà però sempre questo blog del tè e spero di farlo crescere sempre più per offrirvi il meglio.
Grazie a tutti voi che mi seguite da 10 anni. Senza i miei lettori non sarei mai potuta arrivare a spegnere tante candeline 🙂
Come è nata la mia passione per il tè?
Altra domanda che mi hanno rivolto spesso in questi anni. Anche qui c’è stato un evento o una serie di eventi fortuiti. A casa mia, infatti, non si beveva tè. Al massimo, se avevo il mal di pancia o la febbre, mi veniva offerta una tazza di camomilla. Come ho scoperto allora questa millenaria bevanda?
Al liceo, con il mio gruppetto di amiche e amici, ci ritrovavamo spesso a studiare a casa di una di loro, Alice. La mamma era una appassionata e a metà pomeriggio ci portava sempre una tazza di tè, spesso facendoci scegliere tra bustine diverse per colore e sapore. Era una pausa piacevole e tutti subito ci siamo affezionati a questo rito. Se trovavamo dei tè nuovi da provare li portavamo a scuola e ci scambiavamo le bustine a ricreazione. E quando la prima di noi ha preso la patente organizzavamo delle “spedizioni” a San Marino per cercare prodotti che in Italia era impossibile trovare. Ricordo che il tè del mio esame di maturità è stato uno di questi “tesoretti esotici”, un tè nero della Twinings alla rosa e lime che non ho più ritrovato, neanche nel loro storico negozio di Londra.
Era l’inizio degli anni 2000, molto tempo prima dell’idea del blog, ma già allora mi rendevo conto delle potenzialità di queste foglie. La mia passione era infatti contagiosa: in famiglia mia mamma e mia sorella iniziarono a bere tè e anche le persone che incontravo non riuscivano a restare indifferenti a una bella tazza fumante.
Condivisione, benessere, fascino, mondi e tradizioni lontane, curiosità, forza e dolcezza… sono tutte sensazioni che il tè mi ha fatto provare in questi anni e che spero di continuare trasmettere a voi nei prossimi 10 anni o più attraverso questo blog. Per vivere una vita leggera ed emozionante, proprio come una tazza di tè!