Tea trends: Nitro Tea, il tè all'azoto liquido

Scopri la tendenza del momento, il Nitro tea, il tè all'azoto liquido

È arrivata in Italia una delle ultime tendenze del mondo del tè: il Nitro Tea, il tè all’azoto liquido. Ne avete mai sentito parlare? Avevo visto una foto sul profilo Instagram della tea blogger canadese Lu Ann Pannunzio, autrice di Tea-spiration. Mi sono chiesta più volte se questa novità sarebbe mai arrivata nel nostro Paese e ho avuto la risposta per caso, nel luogo più inaspettato: il nuovo Starbucks di Milano, lo Starbucks Reserve Roastery. Ebbene sì, nel tempio del caffè, ho trovato una innovativa carta dei tè: diversi tea cocktail alcolici e non e il Nitro Tea.


Che cos’è?

Dopo avermi spiegato come nasce potrei descrivere il tè all’azoto liquido come un diverso modo di preparare il tè freddo. Più avanti vi descriverò meglio il sapore di questa bevanda… ora vediamo come si prepara. Il gentilissimo ragazzo che ci ha servito da Starbucks ha spiegato che il Nitro Peach Tranquility® (questo è il nome presente in carta) viene preparato a caldo come qualsiasi tè. Una volta raffreddato, viene miscelato con azoto liquido con una speciale macchina. Un po’ come avviene con l’anidridea carbonica nell’acqua frizzante.

Ho trovato questo video su Youtube che può chiarire il procedimento:


Secondo il sito Tea Perspective il Nitro Tea è stato creato da Paul Del Mundo, oggi titolare del Contra Coffee & Tea a Santa Ana, nell’Orange County in California. Aggiungeva sempre del latte condensato al suo tè thailandese ma i latticini stavano iniziando a dargli qualche problema. Prendendo spunto dal mondo della birra, che per primo ha aggiunto azoto liquido nelle bevande (ne è un esempio la Guinness), Paul e la sua compagna Julie Nguyen, entrambi laureati in scienze dell’alimentazione alla California State Polytechnic University, hanno sperimentato con successo la ricetta. Non so se le cose siano andate proprio così. Quel che è certo che oggi il Contra Coffee & Tea sia specializzato in diverse bevande all’azoto liquido, matcha e oolong compresi.

Anche sulle origini del caffè all’azoto, precursore del Nitro Tea, non si hanno certezze ma in molti, come riporta il sito della Specialty Tea Alliance, attribuiscono questa idea al Cuvée Coffee in Texas. Dal 2013 questa ricetta è entrata a pieno titolo nel menu del Stumptown Coffee di Portland, locale oggi famoso per questa preparazione, tant’è che qualcuno dice che è qui che è nato il caffè all’azoto. Ma questa è un’altra storia…

Torniamo a parlare del tè. Nel Nord America e negli Stati Uniti non è difficile trovare il Nitro Tea è c’è già qualcuno che propone il Nitro Matcha in lattina, come l’azienda B Sweet Coffee Co. segnalata dal sito della Specialty Tea Alliance.

Che sapore ha il tè all’azoto?

Lo so, questa è sicuramente la domanda che vi assilla fin da quando avete letto il titolo di questo articolo… ecco allora la mia esperienza. Al primo assaggio si hanno due percezioni tattili: il freddo e la cremosità. La prima cosa che mi è venuta in mente è la schiuma ben fatta di un cappuccino. Controllando la descrizione su vari siti ho trovato che effettivamente è così: l’azoto liquido dovrebbe donare una sensazione vellutata al palato e una naturale dolcezza. Confrontandomi con degli esperti, ho capito che questo procedimento crea nella bevanda delle bollicine piccolissime, più piccole dell’anidride carbonica nell’acqua frizzante. Queste modificano la texture del liquido e inibiscono la sensazione dell’amaro.

Man mano che il Nitro Tea si riscalda prevale il sapore del tè che nel mio caso aveva un intenso sapore di pesca. L’ho assaggiato gustando un trancio di pizza margherita e devo dire che l’abbinamento mi è piaciuto.

Nota bene: a casa sono andata a controllare gli ingredienti della miscela Peach Tranquility® di Starbucks – Teavana e in realtà non è un tè ma una tisana. Nel mondo anglosassone c’è un po’ di confusione su questo argomento. Ha infatti fatto scalpore la presa di posizione dell’attore britannico Benedict Cumberbatch che in una intervista ha dichiarato: “Sono stanco di sentire le persone chiamare ‘tè’ la camomilla” (Fonte: The Guardian). Perché la camomilla o la miscela Peach Tranquility® non possono essere chiamati tè? Semplice, perché non contengono le foglie della pianta del tè, la Camellia Sinensis. È l’esteso equivoco che riscontriamo con il rooibos, erroneamente definito “tè rosso”.

Al momento lo Starbucks Reserve Roastery di Milano ha in menu solo questa proposta di Nitro Tea ma all’estero c’è qualche altra referenza, come il Nitro Dirty Chai che mescola il tè Chai con l’espresso. Che io sappia non ci sono altri posti in Italia che propongono il tè all’azoto liquido.


Costo: 6,50 euro (tall); 7,00 (grande)

 

 

Fonti: ocregister.com; teapeople.com; specialtyteaalliance.org; tching.com; news.starbucks.com; cibo360.it; http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it; gamberorosso.it


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