Giornata internazionale del tè, che cosa significa?

La giornata internazionale del tè è dedicata ai diritti dei lavoratori

Il 15 dicembre ricorreva la giornata internazionale del tè (International Tea Day), spostata però al 21 maggio dal 2020 (sotto vi spiego perché). Negli ultimi anni, visto che questa bevanda va di moda, ho letto diversi articoli e comunicati stampa euforici, che invitavano a festeggiare questo giorno a destra e a sinistra, magari con costosi e raffinati Afternoon Tea. Fermiamoci però un attimo: che cosa significa una giornata internazionale dedicata al tè? Perché è stata istituita?


Perché dedicare un giorno al tè?

Spesso negli ultimi tempi le grandi ricorrenze, come la festa degli innamorati o della donna, sono diventate ottimi pretesti per fare affari. Dietro però c’è sempre stato un significato più profondo e un invito alla riflessione. La stessa cosa si può dire della giornata internazionale del tè, creata nel 2005 a Nuova Delhi, in India, per richiamare l’attenzione sulle condizioni dei lavoratori nelle piantagioni di Camellia Sinensis.

Come racconta il World Tea News, la decisione è arrivata da diverse organizzazioni internazionali e sindacati dopo essersi incontrate al World Social Forum del 2004 in India e del 2005 in Brasile. L’obiettivo era avere una data ricorrente per organizzare seminari, dibatti, incontri, eventi per discutere dei diritti dei lavoratori e dei piccoli produttori, creare consapevolezza, sollecitare decisioni politiche responsabili e supportare il giusto commercio del tè. La giornata, almeno inizialmente, era osservata soprattutto nei principali Paesi produttori, come India, Sri Lanka, Kenya, Indonesia, Nepal, Vietnam, Bangladesh, Tanzania, Malaysia, Uganda e Tanzania.

Come vivere la giornata internazionale del tè

Bere tè non etico? Dobbiamo smettere? Assolutamente no, anzi… perché queste foglie sono fonte di sostentamento per tante famiglie e tante nazioni. Però, per un giorno all’anno, dovremmo fermarci a riflettere e a bere la nostra bevanda preferita in modo più consapevole. Un po’ quello che suggerisce anche Lu Ann Pannunzio nel suo libro Tea-spiration, un testo che mi piace molto.

A ottobre 2019 Oxfam, confederazione internazionale di associazioni impegnate nella lotta contro la povertà, ha pubblicato un rapporto sul “costo umano del tè Assam“, in India. Lo potete leggere qui
Nel 2016 l’associazione Global Network for the Right to Food and Nutrition ha pubblicato un documento sulla violazione dei diritti umani nelle piantagioni indiane che potete trovare qui
E non solo il tè indiano è influenzato da queste tematiche. Se vogliamo, lo sono molti rami del mondo agricolo (e non solo). Pensate alla raccolta dei pomodori in Italia, solo per fare un esempio più vicino a noi.

Il 15 dicembre dovrebbe quindi essere una giornata di riflessione su ciò che mangiamo e beviamo e di informazione per capire che cosa sta succedendo nel mondo. Lo ammetto, nel mare magnum dell’informazione online, non è facile trovare notizie sicure e affidabili. Si possono però cercare realtà virtuose, si può chiedere una maggior trasparenza sulla provenienza dei prodotti (tra l’altro, trend del momento), si possono richiedere incontri per conoscere i produttori e il loro modo di lavorare. Quest’anno fermiamoci 5 minuti in questo periodo di frenesia da “ricerca del regalo di Natale”, il tempo di preparare una tazza di tè e pensare a ciò che stiamo bevendo.

21 maggio: la nuova giornata internazionale del tè

Attenzione, c’è però una novità! Dall’anno prossimo la giornata internazionale del tè non verrà più ricordata il 15 dicembre ma il 21 maggio. Lo ha richiesto la Fao nella risoluzione n° 12 del 2019 dopo vari dibattiti in seguito alla proposta avanzata dall’India anni fa per rendere ufficializzare questa giornata e per diffondere una consapevolezza sempre maggiore nei consumatori.

È stato scelto il mese di maggio perché è un mese importante per il raccolto nei principali Paesi produttori.

L’intenzione dell’Assemblea Generale è di approfittare della ricorrenza per promuovere attività a favore di una produzione sostenibile e creare consapevolezza sull’importanza della lotta contro la povertà e la fame. Sarà anche una giornata dedicata alla celebrazione della millenaria bevanda per incoraggiare i consumi, soprattutto tra i più giovani. Questo perché dalla raccolta e dalla vendita del tè dipendono milioni di persone, non lo dimentichiamo.


Risoluzione Fao

La conferenza, considerato che il tè costituisce il principale mezzo di sussistenza per milioni di famiglie povere che vivono in numerosi Paesi meno sviluppati;

considerato che la produzione e la trasformazione del tè contribuisce alla lotta contro la fame (Sustainable Development Goal – SDG 2), alla riduzione della povertà estrema (SDG 1), all’emancipazione delle donne (SDG 5) e a un uso sostenibile degli ecosistemi terrestri (SDG 15);

considerato che il tè è una delle principali fonti di reddito e di entrate delle esportazioni per alcuni dei Paesi più poveri e, in quanto settore ad alta intensità di manodopera, offre posti di lavoro soprattutto in aree remote ed economicamente svantaggiate (quello che sta succedendo in Nepal, per esempio, ndr.);

affermando che il tè possa svolgere un ruolo significativo nello sviluppo rurale, nella riduzione della povertà e nella sicurezza alimentare nei Paesi in via di sviluppo, essendo una delle colture più remunerative;

ricordando l’urgente necessità di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del tè per lo sviluppo rurale e per la creazione di mezzi di sussistenza sostenibili e di migliorare la filiera del tè per contribuire all’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile;

ribadendo la richiesta del gruppo intergovernativo sul tè di indirizzare maggiori sforzi verso l’espansione della domanda, in particolare nei Paesi produttori in cui il consumo pro capite è relativamente basso e sostenere gli sforzi per affrontare il calo del consumo pro capite nei tradizionali Paesi importatori;

confidando nel fatto che una celebrazione del genere promuova e incoraggi azioni collettive per attuare attività a favore della produzione e del consumo sostenibile del tè e sensibilizzare sulla sua importanza nella lotta contro la fame, la malnutrizione e la povertà;

sottolineando che i costi delle attività associate all’attuazione della Giornata internazionale del tè e il coinvolgimento della FAO saranno coperti con contributi volontari;

chiede al Direttore Generale di trasmettere la presente risoluzione al Segretario Generale delle Nazioni Unite al fine di far considerare all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nella sua prossima sessione, la possibilità che il 21 maggio di ogni anno sia celebrata la Giornata internazionale del tè.

La risoluzione risale al 28 giugno 2019. La richiesta è stata accettata il 21 novembre 2019, come scrive il Telegraph India.

 

Foto: @rajat sarki

Fonte: worldteanews.com; ibtimes.co.in; iuf.org; oxfamilibrary.openrepository.com; thehindubusinessline.com; fao.org; epaper.telegraphindia.com

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