Quando mi chiedono di scrivere articoli o di fare degli incontri propongo sempre come argomento il tè verde. E questo per varie ragioni: perché è una famiglia di tè che mi piace molto, perché va molto di moda ma soprattutto perché è il più difficile da preparare correttamente. Il tè verde non ammette né errori né distrazioni!
Per questo motivo, sull’ultimo numero della rivista Julienne (Ps. Al momento la pubblicazione è sospesa) avevo scritto una breve guida, pratiche istruzioni per l’uso per imparare a conoscere e ad apprezzare questa bevanda.
La vostra tazza è amara? È astringente (vi allappa la bocca come se stesse mangiando un caco poco maturo?). Vi spiego perché in 5 semplici punti.
1. Che cosa è il tè verde?
Partiamo dall’inizio: come nasce questo tè. Le foglie della Camellia Sinensis, la pianta del tè, vengono raccolte. A questo punto, con il calore, si blocca l’ossidazione così il tè verde mantiene inalterate le sue proprietà. Questo processo può essere fatto in due modi: con la cottura in speciali padelle simili al wok, processo tipico dei tè verdi cinesi come il mio amato Long Jing, oppure con la cottura a vapore, tradizionalmente associata ai tè verdi giapponesi come il Sencha.
Le foglie possono subire altri trattamenti legati al particolare tipo di tè che si vuole ottenere o alla tradizione locale fino ad arrivare alla fase finale: l’essicazione.
2. Dove troviamo il tè verde?
La storia del tè è iniziata in Cina, ancora oggi patria di famosi e storici tè verdi ma anche appartenenti ad altre famiglie. Da qui questa tradizione si è propagata in Oriente e poi in Occidente. Oggi il tè verde viene prodotto in Giappone, in Corea del Sud, in Vietnam, in Nepal, a Taiwan, in India, in Indonesia, in Africa, persino alle Hawaii e, in modo sperimentale, in Italia.
3. Quando bere il tè verde?
Il tè verde è riconosciuto come un tè a basso contenuto di teina. Vero ma anche no, nel senso che “dipende”. Il Matcha, per esempio, è un particolarissimo tè verde giapponese ricchissimo di teina, oggi è alla base dei famosi Matcha Cappuccino o Matcha Latte.
Ho notato che i tè più freschi, i nuovi raccolti primaverili mi agitano, cosa che gli altri non fanno quindi devo dedurre che siano “più energizzanti”. Mentre, tra i tè verdi con livelli di teina più bassi possiamo citare l’Hojicha, il Bancha e il Kukicha.
Possiamo dire che il tè verde in generale ha meno teina rispetto a un tè nero o a un tè bianco ma ci sono delle eccezioni.
4. Come preparare il tè verde?
Per una perfetta tazza di tè bisogna fare attenzione a tre parametri: acqua, temperatura e tempo di infusione come vi ho spiegato nell’articolo Come fare il tè: 3 trucchi per preparare un tè perfetto
Per il tè verde la temperatura ideale si aggira tra i 70° C e gli 80 – 85° C a seconda del tipo. Se è superiore le foglie di tè rilasceranno i tannini e la vostra bevanda diventerà amara. In generale, i tè verdi giapponesi richiedono temperature più basse, tra i 70 e i 75° C, mentre per i cinesi consiglio di restare sugli 80° C.
Come si controlla la temperatura? Se non avete un bollitore speciale potete usare il termometro da tè oppure un piccolo trucco non perfetto ma utile: spegnete il fuoco non appena vedete formarsi sul fondo del vostro pentolino le prime bollicine.
Il tempo di infusione di un tè verde è di 2-3 minuti. Mai superare i 3 minuti perché rendereste la vostra bevanda imbevibile!
La quantità è sempre 2-3 grammi per tazza (circa 220ml).
5. Perché bere tè verde? I benefici
Al di là degli slogan e delle mode, il tè fa bene. Potete leggere il mio approfondimento qui. A fine 2015, il comitato olandese per la salute, un organo scientifico indipendente ma consulente del parlamento, ha consigliato di bere dalle tre alle cinque tazze di tè nero o verde al giorno perché gli studi degli ultimi 10 anni hanno dimostrato come questa abitudine riduce la pressione sanguigna, il rischio di diabete e di problemi cardiocircolatori.
Uno studio dell’università del Missouri sta studiando come un particolare componente antiossidante del tè verde, l’epigallocatechina gallato (Ecgc), possa essere utile nella prevenzione e nella cura dell’Alzheimer, soprattutto se associata all’attività fisica. Lo stesso componente è studiato in tutto il mondo nella lotta contro il cancro.
Il tè verde favorisce poi la diuresi e può favorire un aumento del metabolismo (esiste la dieta del tè verde). Naturalmente non è ancora in grado di fare miracoli per cui, per dimagrire e per stare bene, è importante seguire una dieta varia e bilanciata e fare sport con regolarità.
Io però sinceramente sono stanca di vedere il tè (ma anche altri prodotti) su un scala di valutazione che va dal “elisir di lunga vita” a “pericolo mortale” per cui alla domanda “Perché bere tè verde?” rispondo sempre: perché è buono!
Foto: Five O clock, Ravi Pinisetti